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Cronaca Borghi

Botte, minacce e rapporti sessuali forzati: liberata da un incubo durato due anni

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cesenatico, al termine di un'attività investigativa, hanno liberato la donna dal compagno "orco"

Ha trovato il coraggio di denunciare una relazione sentimentale fatta di sorprusi e angherie. Per circa due anni è stata vittima di maltrattamenti, ma anche minacce e violenze fisiche e sessuali. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cesenatico, al termine di un'attività investigativa, hanno liberato la donna dal compagno "orco". L'uomo, un ventisettenne cittadino marocchino residente nel pesarese, ma di fatto domiciliato a Borghi, già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato sabato scorso in esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal giudice per le indagini preliminari Massimo De Paoli.

Il 27enne si trova in carcere con le accuse di "maltrattamenti in famiglia", Elesioni personali aggravate", "violenza sessuale aggravata", "interruzione di un servizio pubblico" e "resistenza a pubblico ufficiale". La misura cautelare è stata emessa al termine di una prolungata attività d’indagine, condotta dagli uomini dell'Arma cesenaticensi in stretta collaborazione con i militari di Sogliano al Rubicone, sotto la direzione del sostituto procuratore Filippo Santangelo.

L'attività investigativa è partita dalla denuncia sporta dalla vittima, una quarantaquattrenne di nazionalità ucraina, anch’essa domiciliata in Borghi, ex convivente dell’indagato, con il quale, dall’anno 2016, aveva instaurato una relazione sentimentale. Il rapporto fin da subito, spiegano fonti investigative, è stato caratterizzato "da soprusi ed angherie" subìte dalla donna. Da lavoro degli inquirenti ne emersa "na situazione di disagio fisico e morale, in cui la stessa era costretta a vivere da circa due anni a causa dei maltrattamenti, delle minacce e delle violenze, fisiche e sessuali, commesse dal compagno durante la convivenza".

Il 9 luglio scorso l'uomo aveva intralciato l'attività dei sanitari al pronto soccorso dell’ospedale di Rimini durante il ricovero della malcapitata. Per questo motivo l'individuo è stato denunciato anche "interruzione di un servizio pubblico" e "resistenza a pubblico ufficiale". Ora la fine dell'incubo. L'uomo si trova in carcere a Forlì a disposizione della magistratura.

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