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Cronaca

Ripulivano le auto e spedivano la refurtiva via posta: presa la banda delle aree di servizio

Coordinati dal procuratore di Bologna Michele Martorelli, i poliziotti si sono appostati nell'area servizio Rubicone sorprendendo il trio armeggiare all’interno di un veicolo in sosta

Assicurati alla giustizia subito dopo il colpo. Nella rete della squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale Emilia Romagna è finita una banda specializzata nei furti nelle aree di servizio. Da martedì il carcere dalla Dozza di Bologna è la nuova casa per un terzetto, un 39enne di Melito e due napoletani di 43 e 52 anni. Coordinati dal procuratore di Bologna Michele Martorelli, i poliziotti si sono appostati nell'area servizio Rubicone sorprendendo il trio armeggiare all’interno di un veicolo in sosta e poi allontanarsi velocemente.

Per non mettere a rischio le persone che si trovavano nell'area di servizio, gli agenti li hanno pedinati, scoprendo così il metodo adottato per liberarsi della refurtiva, quasi in tempo reale: dopo essere usciti dall’autostrada si sono diretti all’ufficio postale “Bologna-Fiera” e lì sono stati catturati, dopo aver spedito il pacco che conteneva tre pc portatili di varie marche per un valore complessivo di circa 6mila euro, tra cui quello rubato all’area di servizio Rubicone.

L'inchiesta

L'indagine era partita ad aprile dopo un furto di un personale computer su un'auto in sosta all’area di servizio Pioppa Est, nel territorio di Zola Predosa. I tre arrestati, tutti con numerosi precedenti specifici, costituivano una banda specializzata nel furto di materiale tecnologico come pc portatili, tablet, smartphone e macchine fotografiche, spesso lasciate all’interno delle auto parcheggiate. Per entrare agevolmente nelle vetture, utilizzavano un "jummer", il dispositivo elettronico che inibisce il segnale inviato dalla chiave-telecomando, impedendone di fatto la chiusura. Ora si trovano in carcere con l'accusa di furto aggravato in concorso.

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