Entra al commissariato per un normale visto turistico, ne esce in manette
Si è recato al commissariato di polizia per chiedere un visto turistico e si è ritrovato le manette ai polsi. Agli agenti dell'ufficio immigrazione, infatti, è bastato inserire il suo nome e cognome per accorgersi che doveva espiare una pena
Si è recato al commissariato di polizia per chiedere un visto turistico e si è ritrovato le manette ai polsi. Agli agenti dell'ufficio immigrazione, infatti, è bastato inserire il suo nome e cognome per accorgersi che sul suo capo pendeva un ordine di carcerazione per una condanna a due anni per questioni collegate allo spaccio di droga a Verona.
E' la sorte di un ucraino di 23 anni, arrivato a Cesena regolarmente dall'Ucraina con un visto turistico, da vidimare presso il Commissariato. In particolare il giovane è arrivato a Cesena per incontrare la madre, regolare sul territorio italiano. Tuttavia, all'atto amministrativo di verifica del visto turistico, da effettuare appunto presso l'autorità di pubblica sicurezza, è emerso che c'erano delle pendenze, che probabilmente il 23enne neanche era a conoscenza. In sua assenza, e irreperibilità, infatti, è stato processato e condannato in via definitiva per una denuncia che si era preso in Veneto, per questioni di droga. Quindi entrato libero al Commissariato ne è uscito in manette in direzione del carcere, in quanto la pena era esecutiva.