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Cronaca

Antenne di Villachiaviche, il comitato: "Dimenticato il principio di precauzione"

Come c'era da aspettarsi, non c'è affatto identità di vedute tra il sindaco e il Comitato contro l'antenna di Villachiaviche. L'incontro di lunedì 3 marzo è stato fortemente voluto dal comitato contro antenna di Villachiaviche

Come c'era da aspettarsi, non c'è affatto identità di vedute tra il sindaco e il Comitato contro l'antenna di Villachiaviche. L'incontro di lunedì 3 marzo è stato fortemente voluto dal comitato contro antenna di Villachiaviche che dopo oltre 6 mesi di incontri con tecnici, medici, legali ed esperti nel complesso e delicato mondo dei campi elettromagnetici, è riuscito finalmente ad incontrare in ambito pubblico il sindaco con l'assessore alle infrastrutture , oltre i responsabili Ausl e arpa. Il sindaco su Facebook ha parlato di un incontro dai toni civili e dal confronto serio, anche se i tecnici della salute pubblica non hanno del tutto convinto i cittadini.

Dopo il sindaco, scrive il comitato: “Lo scopo principale dell'incontro è stato quello di capire la posizione dei nostri amministratori nei confronti di un problema che, con dati alla mano di autorevoli centri di ricerca privati e pubblici ( come il centro ricerche dell'univ. Di Bologna) risulta essere , a prescindere dai limiti massimi concessi dalla normativa, molto preoccupante per i danni alla salute delle persone esposte a tali campi elettromagnetici . Quindi non un problema "tecnico" ma morale, etico e di rispetto della gente. Capire quindi il perché non è stato applicato il regolamento comunale del 2006 nato proprio per la gestione degli impianti rbs (radio base, ovvero le antenne per i segnali cellulari) che prevede già un piano antenne, che prevede già criteri di valutazione che integrano la norma stessa in modo restrittivo, che sancisce già i modi per coinvolgere ed informare la cittadinanza prima di prendere decisioni in merito” .

“Inoltre Sapere perchè i ns. amministratori non considerano nelle loro valutazioni il principio di precauzione ampiamente richiamato dalla comunità europea, dai principali istituti di ricerca...fino ad arrivare anche allo stesso regolamento comunale: principio che invita tutti gli organismi preposti (stati membri, ministeri, amministratori, ..) ad avere un atteggiamento di "precauzione" riguardo l'esposizione ai campi elettromagnetici, poiché , nonostante la normativa vigente, non avendo dati certi e vedendo gli sviluppi portati dalle ricerche in corso, ed Evitare o comunque limitare ogni iniziativa atta ad esporre le persone, soprattutto i bambini ( 10 volte più elettro sensibili degli adulti) , a tali campi. Inoltre in linea con quanto detto sopra: perché è necessario montare questa ulteriore antenna ( c'è ne sono già altre 13 solo nel quartiere cervese sud...ed oltre 100 sul territorio cesenate!) ? Chi la vuole, chi ne ha bisogno? Il comitato ha raccolto oltre 500 firme di residenti, tutti fruitori di servizi cellulari, internet, ecc, che non vogliono e non hanno bisogno di ulteriori segnale...soprattutto Telecom!”

“Dove sono altri 500 che invece la vogliono??? Con che criterio viene data una concessione all'installazione di un antenna? Basta che lo stesso gestore (in questo caso la Telecom) affermi che c'è n'è bisogno? Francamente crediamo ci sia una punta di conflitto di interessi . E per ultimo conoscere proprio la posizione del sindaco in riferimento al suo programma tecnologico (confermato anche per la prossima candidatura) con il quale prevede di continuare la copertura di siti pubblici "aperti e chiusi", comprese le scuole ( anche elementari) con segnali WIFI , anche dopo la presentazione dei tanti riscontri medico/scientifici e dei risultati delle ultime ricerche che considerano altamente dannosa per la salute delle persone , l'esposizione per lungo tempo a questi campi elettromagnetici?...e nelle scuole i nostri figli ci stanno per ore ed ore: gli effetti partono da sintomi come iper attività , difficoltà all'attenzione, emicrania, difficoltà al sonno.....fino alla probabilità di svilupparsi in forme depressive e tumorali nei 10-15 anni successivi”

Conclude il comitato: “Quindi il comitato sperava di avere risposte chiare su questi 4 punti per capire se la priorità dei nostri amministratori stanno nella salvaguardia della salute dei propri cittadini , sopra ogni altro interesse oppure..... Solo nel nella mera applicazione della norma anche se provato che non risulta tutelante!! E magari fra 10-15 anni, come è stato per l'amianto, il DDT , il fumo, il piombo nelle benzine, ecc....piangerci addosso e poi cambiare la norma quando ci saranno liste di morti e malati!!! noi crediamo che gli oltre 150 presenti all'incontro si siano fatti una chiara idea dei nostri "governanti locali" e di cosa ci si può aspettare in futuro se lo stato delle cose e l'atteggiamento di questi amministratori burocrati non si modificheranno. Ma la battaglia non finisce qui”.

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