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Cronaca Cesenatico

Alluvione, il super lavoro degli oltre 150 volontari in campo: "Tutti si sono sporcati le mani"

"La situazione si è aggravata durante la notte tra giovedì e venerdì quando siamo intervenuti in supporto a Cesenatico e Gambettola. Da quel momento si è aperta la nostra segreteria d'emergenza", racconta Lorenzo Mirelli, presidente del Coordinamento provinciale volontariato di Protezione civile

Riempire e consegnare sacchi di sabbia, svuotare case, attività commerciali, cantine, garage dall'acqua con secchi e poi idrovore, consegnare viveri, assistere le persone in difficoltà, affiancare le forze dell'ordine. Sono state giornate interminabili, di lavoro continuo, per gli 'angeli' della Protezione civile, che sono stati protagonisti della terribile ondata di maltempo che si è abbattuta su tutto il territorio provinciale.

Fa il punto per CesenaToday Lorenzo Mirelli, presidente del Coordinamento provinciale volontariato di Protezione civile di Forlì-Cesena. “Le 26 associazioni del nostro territorio provinciale sono state tutte coinvolte direttamente a supporto delle rispettive amministrazioni comunali e, considerando per difetto una media di 1-2 squadre ognuna, già occorre pensare ad una partecipazione costante di circa 100-150 volontari”. A questi si aggiungono i volontari utilizzati direttamente dal Coordinamento nella sua fase di collaborazione con la Prefettura/Provincia , in stretto contatto con l’Agenzia regionale di Protezione Civile. “La cultura del volontariato di Protezione civile sta diventando una piacevole malattia sempre più contagiosa. Siamo orgogliosi di essere i portatori di questo virus, frutto probabilmente di un impegno lungo e costante. Un simile messaggio, di questi tempi, è oltremodo incoraggiante”, afferma soddisfatto.

“Siamo stati attivati già dalla mattinata di giovedì quando abbiamo inviato 3 pulmini per l’evacuazione di una scuola a Cesenatico. - racconta Mirelli -. Ma la situazione si è aggravata durante la notte tra giovedì e venerdì quando siamo intervenuti in supporto a Cesenatico e Gambettola. Da quel momento si è aperta la nostra segreteria d’emergenza al Centro unificato provinciale di Forlì, la nostra sede operativa, dove un gruppo di logistica e di segreteria hanno garantito supporto alle varie necessità in maniera ininterrotta, giorno e notte, sino a lunedì mattina. In stretto contatto con l’ufficio di Protezione civile della Provincia, il Servizio tecnico di bacino, il Consorzio di bonifica, la Prefettura, abbiamo svolto varie attività che hanno seguito questo schema strategico: durante l’emergenza attività di supporto e di riduzione degli effetti (monitoraggio, distribuzione viveri e sacchettature), per poi proseguire nello svuotamento di aree allagate, scaricando nei corsi fluviali quando in grado di ricevere, infine svuotamento di interrati o comunque interventi puntuali a completamento”.

Il volontariato di Protezione civile ha al suo interno diverse realtà associative. Anche questa volta sono intervenuti volontari nati da gruppi di Proloco, esperti in radiocomunicazioni, in attività subacquee, sanitarie, Alpini, Scout, gruppi comunali e tanti altri. “In questo caso, a prescindere dalle reciproche specializzazioni, si sono tutti sporcati le mani,  hanno tutto messo i piedi a mollo, sudato nel fare sacchettature, monitorato la costa e le aste fluviali anche in condizioni meteo proibitive, insomma tutto quello al momento occorreva fare”, commenta Mirelli.

LE ATTIVITA' SVOLTE NEI GIORNI DI EMERGENZA - I volontari sono intervenuti a supporto dei camionisti bloccati sulla E45 all’altezza di Verghereto; hanno preparato sacchi di sabbia a Cesenatico e alla cava di San Varano a Forlì con distribuzione per la popolazione; hanno trasferito sacchi ed alcune idrovore di alta portata dai magazzini regionali di Bologna e Ferrara verso Forlì e Cesenatico; hanno trasporto due generatori per case di riposo rimaste senza energia elettrica a Tredozio e Premilcuore ; hanno pompato acqua in vari punti del territorio forlivese e cesenate, sia in zone prettamente urbanizzate che in località rurali, talvolta anche con supporto al presidio viario delle forze di polizia.

“Ogni giorno sono stati impegnati direttamente dai 30 ai 50 volontari di quella aliquota che le associazioni locali riservano per supporto dell’intero territorio, oltre alla squadra fissa presente 24 ore su 24 nella nostra segreteria di emergenza - continua il presidente -. Se la qualità del lavoro svolto è degno di adeguata formazione anche in termini di sicurezza degli operatori, l’estesa partecipazione è l’ennesima dimostrazione dello spirito costruttivo e pragmatico del volontariato di Protezione civile. Questo a volte anteponendo le esigenze della collettività rispetto alle proprie. Nell’occasione abbiamo anche registrato uno spontaneo aiuto da parte di cittadini che si sono messi a nostra disposizione. E’ stato il caso della chiesa avventista che, seppur non potendo operare nelle attività tecnicamente più complesse per carenza di formazione, ci è stata di aiuto avendo affidato loro l’assistenza alla popolazione di Villafranca, il tutto seguendo le nostre indicazioni metodologiche generali ed impegnando una decina di persone. Sono certo che anche tante altre realtà, in vari punti del territorio, si siano mosse spontaneamente, anche se non ne ho avuto conoscenza”.

COME FUNZIONA IL VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE -“Il volontariato di Protezione civile è essenzialmente organizzato in associazioni locali che operano costantemente nel proprio territorio a supporto del sindaco , quale prima autorità di protezione civile  - chiarisce Mirelli -. Le stesse associazioni riservano una aliquota di volontari per emergenze di livello territoriale maggiore, forze tra loro coordinate da una associazione di secondo livello chiamata appunto Coordinamento provinciale del volontariato di Protezione civile, struttura la cui esistenza è codificata dalla normativa regionale del settore, e quindi convenzionata con enti pubblici quale Regione Emilia-Romagna e Provincia di Forlì-Cesena per vari protocolli operativi. Le emergenze sono gestite direttamente dall’autorità competente (dal livello comunale a quello nazionale), con attivazione, a seconda della gravità o estensione dell’evento, di strutture operative sempre maggiori. In queste strutture operative tutti gli organi di Protezione civile (amministrazione locale, vigili del fuoco, forze di polizia, carabinieri, servizio sanitario nazionale, servizi tecnici e volontariato) concorrono nell’organizzazione. Il tutto secondo uno schema non rigido, ma flessibile ed adattabile in base all’emergenza in essere, e comunque teso a svilupparsi coinvolgendo livelli superiori man mano che si comprende la gravità dell’evento. Nel caso specifico tutto il territorio regionale è stato colpito in forme diverse ma tutte intense dalle avverse condizioni climatiche”.

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