rotate-mobile
Cronaca

Alluvione, Cesena prova il lento ritorno alla normalità: e inizia la conta dei danni

Confermata la richiesta di attivazione dello stato di emergenza per calamità naturale, e per questo la Regione ha chiesto a tutti i Comuni di inviare entro la settimana prossima una relazione sui danni subiti e la loro quantificazione economica.

Mentre lo stato di allerta si sta progressivamente ridimensionando e prosegue il lavoro per risolvere le emergenze più gravi, si comincia a ragionare sui prossimi interventi da mettere in campo e a fare la conta dei danni. In questa direzione si è mossa la riunione svoltasi sabato mattina a Ravenna, fra il Presidente della Regione Emilia – Romagna Stefano Bonaccini (accompagnato dagli Assessori Corsini, Gazzolo e Petitti) e i Sindaci dei principali Comuni romagnoli colpiti dall’eccezionale ondata di maltempo dei giorni scorsi. Per il Comune di Cesena erano presenti il Sindaco Paolo Lucchi, l’Assessore alla Protezione Civile Francesca Lucchi  e il dirigente della Protezione Civile Gianni Gregorio.

Confermata la richiesta di attivazione dello stato di emergenza per calamità naturale, e per questo la Regione ha chiesto a tutti i Comuni di inviare entro la settimana prossima una relazione sui danni subiti e la loro quantificazione economica. Già nei prossimi giorni, però, la Giunta Regionale stanzierà una prima somma di 2,5 milioni  per far fronte agli interventi più urgenti. “Memori di quanto già successo con le nevicate del 2012 – riferisce il sindaco Paolo Lucchi – abbiamo già presentato una prima relazione e da lunedì ci metteremo al lavoro per completarla, soprattutto per quanto riguarda la parte economica. Per dare un quadro il più possibile esaustivo, chiederemo relazioni dettagliate a Hera e al Consorzio di Bonifica, per quanto riguarda il funzionamento del sistema fognario e della rete dei canali. E’ chiaro che ora bisogna rimboccarsi le maniche, e confido che ci sia un adeguato sostegno economico per aiutare i territori colpiti a uscire dall’emergenza. Ma, a margine della riunione, ho chiesto al Presidente Bonaccini di attivarsi presso il Governo affinchè possa essere allentato il patto di stabilità dei Comuni almeno per quanto riguarda le opere di messa in sicurezza del territorio”.
 
Interventi sulle zone allagate
Ancora in queste ore sono al lavoro alcune squadre di volontari del Gruppo di Protezione Civile, impegnate in interventi di svuotamento di scantinati e locali allagati. Una trentina i volontari mobilitati da ieri per far fronte alle richieste di intervento, guidati  dal coordinatore del Gruppo Michele Renato Fanara, fresco di nomina e che ha avuto in questa emergenza il suo battesimo del fuoco. Da più parti sono arrivate segnalazioni preoccupate per la presenza di rami e tronchi nell’alveo del Savio, e in particolare sotto il Ponte Nuovo. Per il momento non è possibile eliminarli (si potrà intervenire solo dopo il deflusso completo delle acque), ma la situazione del fiume e degli altri corsi d’acqua è costantemente controllata dal Servizio Tecnico di Bacino e non desta preoccupazioni particolari.

Venerdì 6 febbraio, un disastro: allagamenti, frane e fiumi in piena (foto dei lettori)


Allagamenti in periferia (Davide Sapone)


 
Frane
E’ attualmente in corso una ricognizione da parte della Protezione Civile con  i tecnici della Regione per fare il punto sulle molte frane provocate dalle piogge eccezionali degli ultimi giorni. A Cesena le due situazioni più critiche si confermano a (dove ha ceduto un muro di contenimento realizzato negli anni scorsi per far fronte ad un analogo fenomeno)  e in via delle Scalette. A Roversano sono due le frane che hanno creato problemi: una ha ostruito la strada che porta al borgo, mentre la seconda ha interessato muro di contenimento realizzato negli anni scorsi per far fronte ad un analogo fenomeno. In via delle Scalette la caduta di terreno minaccia alcuni edifici delle vie limitrofe. Sia a Roversano che in via delle Scalette, è stato necessario sfollare, in via cautelativa, i residenti di alcune abitazioni minacciate dal movimento franoso. Per alcuni di loro la permanenza fuori casa si protrarrà anche nei prossimi giorni: sono state appena firmate le ordinanze di sgombero di tre edifici ubicate nelle zone limitrofe a via delle Scalette. Coinvolta una quindicina di persone. Ma anche altre zone sono osservate speciali, e nel prosieguo della mattinata è stata firmata l’ordinanza di sgombero anche per altre due abitazioni in via Linaro. Nessun nuovo problema, invece, viene segnalato per la frana di Montevecchio. Intanto, squadre di cantonieri sono al lavoro per ripristinare il passaggio nelle quattordici strade bloccate dalle frane. Oltre a via Roversano, ieri sono state chiuse al traffico Via Baccareto, via Chiesa di Casale, via Falconara, via S. Lucia, via Montereale, via Madonna dell’Olivo, via Tranzano, mentre sono percorribili a senso unico alternato via del Tunnel (dalla rotonda Pertini a imbocco Tunnel) via Formignano, via Maceretti, via Cimadori, via Paderno, via Montebellino. Vista la complessità di alcuni interventi, non per tutte il ritorno alla normalità sarà immediato.

Frana a Roversano (foto di Andrea Fesani)



La gru in centro storico
Invece, hanno potuto far ritorno a casa le persone evacuate nella zona di via Zeffirino Re e vicolo Cesuola per la presenza della gru pericolante. Venerdì era, intorno alle 23.30 si sono concluse le operazioni di messa in sicurezza, grazie allo smontaggio del contrappeso e del braccio della gru, e molti dei residenti della zona  sono rientrati già venerdì notte, mentre una quarantina era già stata sistemata in albergo ed è rientrata in mattinata. Per tutta la giornata di venerdì e durante la notte, l’intera zona è stata presidiata dalla Polizia Municipale, in coordinamento con i Carabinieri e la Polizia di Stato, sia per ragioni di sicurezza, sia in chiave anti-sciacallaggio. Con la messa in sicurezza della gru è stato possibile riaprire già sabato il passaggio pedonale in via Zeffirino Re, mentre procedono i lavori di smontaggio da parte di imprese specializzate, individuate e pagate dalla ditta titolare del cantiere con la gru. “Sabato mattina – segnala il Sindaco Lucchi – sono passato personalmente in tutte le attività commerciali della via, per rassicurare gli operatori e porgere le scuse per i disagi a cui sono stati sottoposti, anche se non per responsabilità del Comune. E devo dire che sono rimasto colpito dagli attestati di fiducia e stima rivolti all’intero sistema di gestione dell’emergenza del Comune di Cesena”.

La gru pericolante (Foto di Ermanno Lazzarini)


 
“Il sistema ha dimostrato di funzionare”
“Ora che il peggio sembra essere passato –  commenta il sindaco -, e possiamo guardare alle cose con un po’ più di tranquillità, possiamo affermare che il nostro sistema ha confermato di saper rispondere  prontamente alle emergenze, come avevamo già sperimentato con il nevone del ’12.  E il merito va a quanti si sono mobilitati fin dalle prime ore di venerdì per risolvere le situazioni critiche, contenere i danni, aiutare i cittadini colpiti. Per questo voglio ringraziare di cuore tutti quelli che hanno lavorato in questi difficili momenti, a partire dallo staff della Protezione Civile dell’Unione: il dirigente Gianni Gregorio, Cristina Ceccarelli,  gli altri operatori e i volontari. Era la prima volta che affrontavamo un’emergenza importante nel nuovo assetto dell’Unione, e l’organizzazione complessiva ha dimostrato di funzionare, con comunicazioni costanti fra tutti i sei Comuni: Cesena, Bagno di Romagna, Mercato Saraceno, Montiano, Sarsina, Verghereto. Un sentiro ringraziamento anche ai cantonieri e al personale e ai dirigenti dei vari settori comunali coinvolti: Gualtiero Bernabini dell’Edilizia Pubblica, Natalino Borghetti della Mobilità e Infrastrutture, Monica Esposito della Pubblica Istruzione, Matteo Gaggi dei Servizi Sociali; Giovanni Colloredo della Polizia Municipale. E ancora, il personale del Servizio Tecnico di Bacino che ha sorvegliato il Savio e gli altri corsi d’acqua quasi minuto per minuto. Un pensiero speciale e una grande gratitudine anche ai tanti cittadini cesenati che, ancora una volta, hanno dimostrato di essere comunità, come quelli che ieri, quando era ancora buio, si sono messi sulle strade con torce  per segnalare gli allagamenti e fermare le auto (io stesso ne ho incontrati alcuni a  Ruffio poco dopo le 7) e quelli che si sono rimboccati le maniche e hanno cominciato autonomamente a spalare il fango dalle strade. Di fronte a questi esempi sono orgoglioso di essere cesenate”. 

Risarcimento danni ai privati? Ancora non ci sono stanziamenti. Ma è bene sapere che…
In molti si sono già rivolti al Comune per chiedere se sono previsti risarcimenti per i danni subiti dalle loro abitazioni e attività. Al momento non è possibile dare risposte precise, perché tutto dipenderà dall’approvazione dello stato di calamità e dallo stanziamento dei fondi. Naturalmente, il Comune provvederà a informare immediatamente non appena vi saranno notizie certe. In ogni caso, si suggerisce  – come riportato dalla pagina della Protezione Civile sul sito del Comune - di inoltrare immediatamente al sindaco una segnalazione in carta semplice in cui, oltre alle proprie generalità, occorre almeno indicare la tipologia di danno subito e gli ambienti più colpiti. Compatibilmente con la situazione, sarebbe utile allegare anche la relativa documentazione fotografica. Coloro che avranno inoltrato questa prima comunicazione informale sono avvantaggiati dal fatto che potranno essere direttamente contattati dal Servizio Protezione Civile, nell'ipotesi che la procedura per i risarcimenti abbia inizio. E' importante sapere però che non tutti i danni risultano risarcibili, ma solo quelli individuati nella tipologia e nella misura previste dall'apposita Direttiva regionale.
 
Rifiuti ingombranti
Un’ultima raccomandazione per quelli che, dopo gli allagamenti, hanno necessità di disfarsi di suppellettili danneggiate e altri rifiuti ingombranti. Questi materiali non vanno abbandonati per strada, ma per smaltirli occorre contattare Hera al numero verde 800 999 500, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 22, e il sabato dalle ore 8 alle ore 18. Gli operatori di Hera fisseranno il ritiro del materiale sulla base del calendario del servizio.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Alluvione, Cesena prova il lento ritorno alla normalità: e inizia la conta dei danni

CesenaToday è in caricamento