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Cronaca

Dopo il nevone anche l'alluvione, le 48 ore di Lucchi: "Ecco perchè si è evitata una tragedia"

A Cesena, negli anni in cui è stata amministrata dal sindaco Paolo Lucchi, si può dire tutto ma non che siano mancate condizioni meteorologiche avverse

Dopo il nevone anche l'alluvione. A Cesena, negli anni in cui è stata amministrata dal sindaco Paolo Lucchi, si può dire tutto ma non che siano mancate  condizioni meteorologiche avverse. E, sempre per dovere di cronaca, bisogna ammettere che Cesena, in entrambe le situazioni, ne sia uscita  senza troppe ossa rotte. Danni tanti, soprattutto durante il nevone, ma nessun costo in termini di vite umane. Osservazione che sembra banale fatta a posteriori, ma che, davanti a eventi meteorologi straordinari e precipitazioni eccezionali, è la prima cosa a cui bisogna pensare.

Com'è stata la gestione dell'alluvione sindaco?
Complessa. E' andata bene grazie sia allo straordinario lavoro compiuto dai volontari della Protezione Civile e dalle forze dell'ordine che alla pazienza dei cesenati. L'allerta è scattata alle 3 e mezza di lunedì mattina e dopo un'ora e mezza erano già tutti al lavoro. La tempestività in questi casi può salvare vite. Il nostro, comunque, è un sistema rodato e funziona bene. 

Poteva andare molto peggio?
Sì, secondo me sì, anche se non ne abbiamo la certezza matematica. Non ci voleva proprio per la città di Cesena, anche in termini di costi. 

Cos'è che ha contribuito a evitare una tragedia?
Sia la tempestività dell'intervento che i lavori di pulizia dell'alveo effettuati tra ottobre e novembre. Lavori che, purtroppo al tempo, furono molto criticati da chi diceva che non rispettavamo l'ambiente naturale. Questa è la dimostrazione che noi, prima di tutto, abbiamo cercato di rispettare i cesenati e la loro sicurezza, senza ovviamente danneggiare l'ambiente. 

I lavori in cosa sono consistiti?
Taglio di alberi, pulizia degli argini e allargamento del letto del fiume. Allargando il letto del fiume abbiamo aumentato la portata in larghezza evitando che, in un'eventuale piena, il livello salisse ulteriormente. 

Ha dormito poco in questi giorni? Lunedì notte è andato a letto alle 2 e alle 5 era già in piedi. 
Sì ma non sono stato il solo. Con me molti altri volontari e dipendenti del Comune sono rimasti svegli. Anche l'assessore Francesca Lucchi era già in piedi lunedì mattina alle 3 e mezza. E' normale che sia così. 

In molti hanno visto le immagini di case sotto l'acqua. Gli abitanti sono stati evacuati?
In realtà solo una di quelle case era abitata e la famiglia è stata evacuata, come un altro anziano con la sua badante. Il resto del terreno andato sott'acqua erano campi e due case non abitate. Ma i danni comunque non sono pochi.

Come procederete adesso con la richiesta dei danni? 
Le rassicurazioni del presidente della Regione fatte martedì mattina sono state fondamentali. Ci ha promesso che là dove non arriveranno i fondi nazionali interverrà la Regione. Noi da mercoledì mattina prepareremo una relazione dettagliata con la conta dei danni. Ci occuperemo di tutte le situazioni da ripristinare, tra cui la ciclabile lungo il Savio diventata impraticabile, della voragine che si è aperta nel Parco Ippodromo e di alcune strade. Faremo il massimo per riportare il prima possibile Cesena alla completa normalità.

E poi una grande festa?
Sì, non sarà una festa vera e propria, prevedo un momento, come per il nevone, in cui ci ritroveremo insieme a tutti quelli che hanno operato con grande solerzia e serietà. A loro andrà il riconoscimento di tutta la città di Cesena.

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