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Cronaca

Pievesestina, i controlli accertano abusi edilizi. Il Comune: "Nessuna sanatoria"

Dai controlli disposti dopo la protesta di "Cesena Siamo Noi" è emerso che una porzione di quell'area sarebbe effettivamente abusiva, mentre le sua passata realizzazione sarebbe frutto di abusi edilizi poi sanati

Dopo l'accusa di presunti abusi edilizi in un'area a Pievesestina nel pressi del casello dell'autostrada, lanciata dal gruppo consigliare di Cesena Siamo Noi (con i due esponenti Vittorio Valletta e Davide Fabbri, arriva la risposta con gli accertamenti disposti dal sindaco Paolo Lucchi e dall’assessore Moretti). Per il primo cittadino, in sostanza “il progetto non sana abusi pregressi, ma anzi permetterà di sostituire i prefabbricati esistenti con un’area verde”.

LA QUESTIONE. La questione riguarda un piano urbanistico attuativo (PUA), in variante al piano regolatore, relativo ad un'area produttiva a Pievesestina, fra l'autostrada A14, la via Colombara, via Viazza e via Larga. In quest'area si trova una superficie, ben visibile dall'A14, piena di prefabbricati della ditta Baruzzi. L'area, a detta di Cesena Siamo Noi, è un deposito abusivo di prefabbricati e la patrica urbanistica andrebbe a sanare l'abuso.

Però, spiega una nota del Comune, il piano urbanistico non va a sanare abusi pregressi: “Il Pua polifunzionale sito a Pievesestina e presentato dalle ditte Golden srl, Ecotech srl e Baruzzi Sabrina, di cui si è discusso nella seduta della 2^ commissione consiliare svoltasi il 26 agosto, al contrario, prevede che sarà realizzata una grande area verde di mitigazione che sostituirà l’intero insediamento di prefabbricati esistenti, mentre in caso di mancato consenso la gran parte dei box prefabbricati esistenti sull’area di proprietà della Baruzzi rimarrà al suo posto. L’approvazione del PUA, inoltre, non comporta la trasformazione dell’area da agricolo ad edificabile, perché questo passaggio è già avvenuto con il PRG del 2000”. A indicarlo sono il sindaco Paolo Lucchi e l’Assessore alle Politiche di qualificazione urbana Orazio Moretti in una lettera inviata martedì mattina ai capigruppo.

Dai controlli disposti dopo la protesta di "Cesena Siamo Noi" nella commissione consigliare, inoltre, è emerso che una porzione di quell'area sarebbe effettivamente abusiva, mentre le sua passata realizzazione sarebbe frutto di abusi edilizi poi sanati con le varie Sanatorie che si sono succedute negli ultimi trent'anni.

Questa la relazione completa inviata dal Comune:

Esito della ricerca effettuata negli archivi comunali

- Con il Condono ‘85, nel marzo del 1989 Baruzzi ha ottenuto la Concessione a Sanatoria per cambio d’uso da terreno agricolo, a piazzale-esposizione di prefabbricati su un’area di circa 4.000 mq.;

- con il Condono ’94, nel maggio del 1999 Baruzzi ha ottenuto la Concessione a Sanatoria per trasformazione di terreno agricolo, a piazzale uso esposizione prefabbricati su un’area di circa 3.500 mq.;

- la trasformazione dell’area da agricola a produttiva, in realtà è già avvenuta 14 anni fa: infatti, l’area è stata resa edificabile già con l’adozione del PRG ad ottobre del 2000, confermata con l’approvazione nel luglio del 2003;

- nell’agosto del 2003, un agente del Corpo Forestale dello Stato, ha segnalato che sull’area, era in corso un intervento di riporto di materiali sui piazzali già esistenti, e in ampliamento dei medesimi. Ciò ha determinato alla proprietà Baruzzi una segnalazione penale per abuso edilizio e presunto smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi (macerie da demolizione);

- per tale abuso, il 5 agosto 2004, è stata presentata una richiesta di Sanatoria riguardante un piazzale di circa 4.200 mq., diniegata il 7 agosto 2006, rispetto alla quale, agli atti non risulta essere stato emanato alcun altro provvedimento.

Appare evidente che, per un’area di almeno 7.500 mq., l’esposizione dei prefabbricati è stata condonata/regolarizzata da ormai 20 anni.

Esito del sopralluogo effettuato il 28 Agosto 2014

- Risulta confermato l’utilizzo dell’area di circa 4.000 mq. condonati nel 1989 da agricola a piazzale/esposizione prefabbricati;

- risulta confermato l’utilizzo dell’area di circa 3.500 mq. condonati nel 1999 da agricola a piazzale/esposizione prefabbricati;

- risulta inoltre confermato l’utilizzo dell’area di circa 4.200 mq. da PUA Produttivo a piazzale/esposizione, per la quale il 5 agosto 2004 venne richiesta la sanatoria, nonostante il diniego della medesima il 7 Agosto 2006;

- risulta infine un ampliamento delle aree oggetto dei 2 condoni rilasciati in precedenza, per circa 2.000 mq. (in area di rispetto) da PUA Produttivo a piazzale per viabilità interna, la cui realizzazione risale al 2006.

Dal sopralluogo effettuato si evince quindi che la trasformazione dell’area ad esposizione di prefabbricati per circa 4.200 mq., e dell’area a piazzale per viabilità per circa 2.000 mq., effettuate fra il 2003 e il 2006, (pur già con la destinazione di PRG a PUA) non risultano regolarizzate.

Atti conseguenti

A seguito dei risultati della ricerca e del sopralluogo, si ritiene idoneo avviare il procedimento, ed emettere una ordinanza di ripristino dei luoghi, per le aree trasformate fra il 2003 e il 2006 che non risultano regolarmente sanate o autorizzate.

Conclusioni

Nell’ambito della procedura in oggetto, si ritiene cautelativo, avviare i provvedimenti prima dell’approvazione del PUA.

Infatti, l’unico rilievo che si può avanzare è semmai quello di non aver svolto una verifica della situazione preesistente, anche se in parte giustificata dal fatto che nel progetto di PUA “tutto” va rimosso.

Resta inteso che l’approvazione dei futuri progetti di urbanizzazione e dei fabbricati è subordinato al ripristino delle aree non sanate.

Risulta comunque chiaramente smentito che in questo caso, come in altri, l’approvazione del PUA possa “sanare” eventuali situazioni irregolari. Anzi, con l’approvazione del PUA non solo non si sta sanando un abuso, ma è esattamente il contrario, stante che su quell’area il nuovo progetto prevede una “grande area verde di mitigazione”, che sostituisce l’intero insediamento di prefabbricati esistenti.

È altresì smentito che l’approvazione del PUA comporti la trasformazione dell’area da agricolo ad edificabile, in quanto questo è già avvenuto con il PRG del 2000.

Pertanto, concludendo, se il PUA verrà approvato, sarà realizzata l’area verde; in caso contrario sulla proprietà Baruzzi resterà “la grande parte dei box prefabbricati esistenti”.

A fronte di queste informazioni, si conviene che la Delibera di Approvazione del PUA, sia oggetto della prossima 2^ Commissione consigliare, per chiarire definitivamente sia gli aspetti pregressi, che quelli futuri della vicenda.

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