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Cronaca

A Cesena 300 'invisibili': "Tante segnalazioni dai cittadini, grande l'opera dei volontari"

L'assessore ai servizi alle persone e alle famiglie Labruzzo: "L'Unità di strada fa tre uscite settimanali per verificare queste situazioni, spesso delicate"

Perdita del lavoro, rottura dei legami familiari, crisi esistenziali. Sono le cause più frequenti che possono spingere una persona a vivere in strada. Il fenomeno degli homeless in Italia è in preoccupante aumento, e anche una città ricca come Cesena non sfugge al dramma dei senza tetto. Clochard, senza fissa dimora, sono tante le definizioni dietro le quali ci sono storie di donne e uomini che si ritrovano in mezzo alla strada. Emblematico lo scorso giugno nella nostra città il caso di Lino Santamaria, stroncato a 62 anni da un malore sotto i portici dell'edificio "Cesena anni 90", dove da anni viveva dopo un'esistenza distrutta dal gioco d'azzardo.

Carmelina 'Chicca' Labruzzo, assessore ai servizi per le persone e le famiglie, ha preso a cuore la questione fin dal suo insediamento in giunta.

Assessore Labruzzo, quanti sono gli invisibili a Cesena?

Innanzi tutto direi che questo è l'aggettivo giusto per queste persone. Riceviamo tante segnalazioni da parte dei cittadini. L'Unità di strada fa tre uscite settimanali per verificare queste situazioni, spesso delicate. Sono circa 300 le persone in grossa difficoltà, in netta maggioranza uomini, stranieri ma anche molti italiani

Che tipo di storie raccontano i senza fissa dimora?

C'è chi ha scelto di essere clochard, ma ci sono tante persone che si ritrovano in quella fascia grigia che purtroppo in Italia è in aumento. C'è chi ha subito un distacco dalla famiglia, chi ha perso il lavoro, situazioni devo dire che in passato a Cesena erano meno frequenti. Ovviamente la nostra preoccupazione aumenta per loro con l'arrivo dell'inverno. Ci sono purtroppo anche marginalizzazioni di lungo periodo con persone che frequentano i dormitori da anni

Come vengono affrontate queste situazioni dai servizi del Comune?

L'Unità della strada "Via delle Stelle" nelle uscite periodiche rifornisce queste persone di cibo, indumenti, farmaci, prodotti per l'igiene personale. Devo sottolineare il grande contributo dei volontari, in particolare del Masci, il movimento adulti degli scout. Fondamentale è l'attività della Marmotta Rossa, il centro che tutti i giorni apre le porte a chi ha bisogno, fino alle 19:30. Poi queste persone trovano ospitalità nei due dormitori cittadini. Quello storico di via Strinati, che d'inverno arriva fino a 24 posti letto, e quello attivato in collaborazione con la Caritas al Vescovado, che arriva fino a 14 posti letto. Ci sono poi operatori qualificati che si occupano delle questioni burocratiche, la Caritas dà la possibilità di domiciliarsi o viene fissata la residenza fittizia in via delle Stelle

C'è una possibilità di reinserimento sociale?

Ci sono dei casi in cui si passa dall'assistenza a un reinserimento nella società. Percorsi molto lunghi e difficili, spesso attraverso tirocini, qualcuno ci riesce grazie al grande impegno degli operatori

carmelina labruzzo-2

Fabiola Tinessa è la coordinatrice dell'Unità di strada: "Svolgiamo un servizio di prossimità, cioè intercettiamo quelle persone che vivono in condizioni di disagio, che hanno trovato ripari di fortuna in parchi o piazze, e creiamo una relazione. Oltre ai beni di prima necessità, una coperta, un sacco a pelo, per ogni persona vogliamo avviare un progetto, ovviamente se questa persona lo desidera. A quel punto entrano in campo i servizi sociali. Spesso agiamo su segnalazione dei cittadini, con l'aggancio vogliamo far emergere la domanda di aiuto e capire cosa la persona vuole per il suo futuro. Ci tengo a sottolineare che il nostro servizio è sostenuto con forza dal Comune, dall'Asp Valle Savio, dall'Opera Dondino e da tanti volontari del Masci".

Domenica 17 novembre si celebrerà la terza giornata mondiale dei poveri. Anche a Cesena sono tante le persone che quotidianamente si impegnano per chi ha bisogno. E' il caso di Emanuele Ortino, coordinatore del centro "La Marmotta rossa" di corso Cavour. "Siamo un centro a bassa soglia, significa che accogliamo le persone senza limitazioni o criteri stretti. All'ingresso consegniamo un regolamento di civile convivenza. Da noi le persone possono trovare un accesso wifi libero, una libreria, dei pc, e una cucina in comune dove cucinano insieme e possono vivere un momento di convivialità". Il centro è aperto tutti i giorni fino alle 19.30, tranne il venerdì: "Da quando siamo aperti, cioè da febbraio 2016 abbiamo accolto oltre 500 persone, di media accedono al nostro centro 20 persone ogni giorno. Un mix di italiani, stranieri comunitari ed extra-comunitari. Persone che hanno perso il lavoro o anche semplicemente che hanno bisogno di relazioni. All'interno della Marmotta rossa lavorano a turno sei operatori. Tra le ultime nostre iniziative c'è quella di far scrivere ai nostri ospiti degli articoli che pubblichiamo su un nostro giornalino".

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