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Cronaca

Fondazione in prima linea, "Emergenza economica e sociale, non sprecare neanche un euro nella 'Fase 2'"

"Un'emergenza altrettanto pericolosa di quella sanitaria, diventerà importante anche coordinarci con le altre realtà presenti sul territorio", spiega il presidente Graziani

Dopo aver generosamente supportato Caritas, Croce Rossa e le strutture ospedaliere nella lotta contro il Coronavirus, le Fondazioni Casse di Risparmio di Cesena e di Forlì stanno iniziando a organizzare la "Fase 2". Una fase che sposterà inevitabilmente l'attenzione su un altro tipo di emergenza ma la sensibilità e la puntualità con cui le Fondazioni operano sul territorio resterà uguale. Per quanto riguarda la Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, il presidente Roberto Graziani ha anticipato che, in questa fase post-Covid, sua intenzione è dedicarsi al sociale.

"Entro la metà di giugno avremo il consiglio generale e l'assemblea - ha spiegato Graziani - e quindi oltre ad approvare l'annata 2019 passeremo a progettare il 2020. Saranno decisioni prese, ovviamente, con l'approvazione di tutti, ma penso che dopo l'emergenza sanitaria quella che diventerà principale anche nel nostro territorio sarà l'emergenza economico-sociale. Un'emergenza altrettanto pericolosa di quella sanitaria. Diventerà importante anche coordinarci con le altre realtà presenti sul territorio e con la Regione per gestire al meglio le risorse a disposizione. In questa delicata fase due non va sprecato nemmeno un euro: ogni risorsa sia economica che creativa sarà utile per dare una mano al territorio. Questo non vuol dire che trascureremo la cultura, ma in un anno così particolare, stravolto dall'emergenza coronavirus credo che porre l'attenzione all'emergenza sociale sia fondamentale. Anche se le risorse non sono più quelle di un tempo - conclude Graziani - negli ultimi due anni abbiamo immesso sul territorio un milione e 200 mila euro. Un contributo che non può che far bene".

"Nella fase acuta del virus abbiamo voluto essere accanto a chi operava in prima linea - spiega Roberto Pinza, presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì -  Abbiamo messo a disposizione delle strutture ospedaliere 500 mila euro, in più abbiamo acquistato materiale sanitario per oltre 100 mila euro da consegnare ai medici di base per dotarsi di ciò che serve. Per quanto riguarda il sociale abbiamo anticipato il 50% sulle iniziative approvate. Significa che non daremo i contributi dopo il rendiconto, ma anticiperemo un 50% per garantire alle associazioni quella liquidità che in questo momento è di primaria importanza. Inoltre - continua Pinza - partecipiamo a un fondo nazionale delle associazioni Casse di Risparmio italiane (Acri). Si tratta di un fondo che dà garanzie affinché le imprese del terzo settore possano ottenere prestiti. Visto che le associazioni del terzo settore non hanno grandi dimensioni spesso vengono poco considerate dalle banche, grazie a questo fondo, invece, possono ottenere fidejussioni utili a garantire della nuova liquidità da immettere nelle loro attività. Inoltre stiamo esaminando una convenzione, anche questa di garanzia, che possa coinvolgere Comune, Fondazione e Camera di Commercio per le imprese che appartengono ad altri settori. Però in questo momento non abbiamo idee precise e definite perché prima vogliamo vedere i provvedimenti che verranno presi dal Governo e dalla Regione. Solo sapendo come si muovono gli altri possiamo capire come essere veramente utili. Non c'è nulla di peggio, nei momenti di vera necessità, che creare disordine e disperdere le forze. Stiamo parlando di qualche giorno, non di settimane. Fra un po', infati, riusciremo tutti ad avere le idee più chiare e a mettere a punto una strategia utile al territorio". 

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