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Pane, olio e fantasia

Pane, olio e fantasia

A cura di Elisabetta Boninsegna

Quando del cliente non si butta via niente...

Iniziativa originale del ristoratore Alessandro Bravaccini (dell'Altosaviodi San Piero in Bagno) che ha coronato il sogno di avere un periodico di informazione culinaria tutto suo. E se a metterci le mani è l'illustratore e creatore di campagne pubblicitarie Pier Paolo Cornieti il risultato è di sicuro successo

"L'aringa dell'avvocato", "Rosolacce per te...t'ho portato stasera", "Del cliente non si butta via niente", "Depressione? Curatevi con il sistema mangia&ridi brevettato dal professore Alessandro Bravaccini": questi sono solo alcuni dei curiosi titoli che si trovano sull'originale periodico romagnolo di informazione culinaria dal titolo "Alto e Savio Gazzettino" ideato dal gestore del ristorante "Alto Savio" di San Piero in Bagno e Pier Paolo Cornieti, uno di quei sampierani che ci invidia tutto il mondo. Illustratore e creatore di famose campagne pubblicitarie, come quella del Brancamenta con la bottiglia di ghiaccio, Pier Paolo Cornieti, amico di Alessandro, ha accettato di condividere questa originale iniziativa mettendoci tutta la sua creatività. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti i clienti e i sampierani.  
Il locale è un insolito luogo di ristoro gesto dalla famiglia Bravaccini da oltre trent'anni che nel 2015 si è conquistato il certificato di eccellenza da Tripadvisor. Qui si possono gustare piatti tipici dell'Altosavio, cucinati col rigore e la fantasia delle nostre nonne, ma soprattutto con tanta passione da Alessandro e dalla sua brigata che sta ai fornelli. Qualche portata? Si inizia con la schiacciata al forno, salumi nostrani, toscani e umbri, bruschette ai porcini, al lardo, ai fegatelli di piccione e coniglio, al formaggio e cipolla. Poi, con la pasta tirata al mattarello, tagliatelle al ragù di cinghiale, raviolini di patate. Gli arrosti al forno sono il vanto del ristorante: coniglio, piccione, agnello e stinco di maiale, accompagnati con verdure di stagione. Il mercoledì, giorno di mercato, si preparano i piatti della tradizione come la trippa in umido e il baccalà con i porri.
Il periodico "Alto e Savio Gazzettino" (stampato in 1000 copie – che vanno a ruba subito...) è già alla sua terza uscita. Ma è proprio Pier Paolo Cornieti, con le sue parole, a spiegarci che cos'è. 
“Vai con un stralunato e impari a comunicare”. L'ho subito pensato quando ho incontrato Alessandro Bravaccini del Ristorante Alto e Savio nella primavera del 2015 - racconta - Ho sempre sognato di incontrare un personaggio “Patafisico”, di quelli veri, dove non è importante il generale ma il particolare, dove sono più visibili le eccezioni rispetto alle regole. E l'ho trovato. Mi è bastato poco per capirlo, parliamo lo stesso linguaggio. Siamo fratelli di vena e non di sangue. Ha sempre abitato in un mondo che non c'è, Alessandro. Dal di fuori, il suo ristorante è camuffato da strascicato bar anni '70 dove vendono ancora le gassose e il chinotto Neri. E se provi la curiosità di entrarci, hai la conferma che stai facendo un salto nel passato. Non quello di verdure. La sala da pranzo è un alveare ronzante arredato dal tempo, non dagli umani, nel senso che i decenni si appoggiano stratificati dappertutto, con arredi e oggetti improbabili e assurdamente combinati. Però quanta sincera umana verità si respira. Poi spunta lui, il folletto con il sole in tasca e tutto si illumina e ti senti nel posto dove vorresti vivere. Ti vuole subito bene, chiunque tu sia e tutto quello che vuole è coccolarti, renderti felice  con generosi assaggi di sincere squisitezze. Il conto non conta.
La voglia di fermare il tempo è tanta, quando lo vedi spargere sana allegria, che non è recita, ma predisposizione ai bisogni dell'altro. Si chiama Empatia, quella rara dote e non è compresa nel prezzo. E' così che ho conosciuto fin nel profondo Alessandro. E' bastata una cena e il dopocena dove ti guarda negli occhi e ti chiede di inventare qualcosa per lui, ma che profumi di verità, non di pubblicità. Occorreva fare un “Ritratto dell'Anima”, nel modo più sincero e curioso possibile. Perché lui è così.Un piccolo ostacolo iniziale è stato il nome. Altosavio era solo una banale indicazione geografica, non trasmetteva altro.E' bastato dividerlo in due, mettere una e di congiunzione e sono saltati fuori due aggettivi qualificativi.Non ho inventato nulla, c'era già tutto nel vecchio nome. E' il resto ? Facile. E' bastato abolire la fredda carta patinata, i types fighetti, come rappresentazione della finzione nel teatrino della pubblicità che non ha nulla da dire e metterci molto cuore su quelle carte gialle che sembrano per il fritto misto da strada. Il gazzettino, che i clienti portano con sé per rileggerlo, segue le stagioni, così belle a Bagno di Romagna, con guizzi, lazzi, e tanta belle novità, specialmente gastronomiche, tutte da scoprire. Senza dimenticare il sito www.altoesavio.it che profuma di buono se vi avvicinate allo schermo del computer o del tablet. Se il successo si misura in numeri, beh, questa storia è ricca di “numeri” fin da quando è iniziata". 

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