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Redazione

Milgram rivive in TV

La Psicologia Sociale da decenni arricchisce la nostra conoscenza sui meccanismi che guidano il nostro modo di pensare e di comportarci, a partire dall'influenza del sistema di relazioni nel quale siamo costantemente immersi. Si tratta di una scienza della vita quotidiana: può spiegare il modo in cui ci comportiamo alla guida del nostro veicolo, al supermercato, persino di fronte alla TV, quando ci sembra di aver lasciato il resto del mondo delle relazioni fuori dalla porta di casa.

Anche di fronte ai comportamenti più aberranti, questa disciplina fornisce un'efficace chiave di lettura, superando semplificazioni moralistiche (le quali rimandano alla “natura malvagia” o alla “mancanza di valori” di taluni individui) e mettendoci tutti quanti in guardia. In determinate condizioni, chiunque di noi potrebbe essere portato a compiere azioni delle quali mai si sarebbe ritenuto capace, perché soggetto a spinte psico-sociali difficilmente contrastabili.

Uno dei classici esempi in questo senso è rappresentato dall'esperimento di Stanley Milgram del 1961, che mostra fino a che punto l'autorità possa influenzare i comportamenti delle persone. Nel celebre esperimento ai partecipanti era richiesto di porre una serie di domande ad un altro individuo, seduto su di una “sedia elettrica”. Ad ogni risposta errata, l'indicazione degli scienziati (l'autorità) era di infliggere all'altro partecipante, mediante una serie di 30 interruttori, delle scosse elettriche di crescente voltaggio. La situazione sperimentale era ovviamente una messinscena: il partecipante sulla sedia elettrica era un attore in accordo con gli sperimentatori, e nessuna scossa veniva veramente inflitta.

Gli ignari partecipanti, nella maggior parte dei casi (65%) hanno scelto, di fronte alle pressioni dell'autorità (gli scienziati che invitavano a proseguire, nonostante le lamentele della “vittima”), di azionare tutti gli interruttori, contravvenendo ai propri princìpi morali (il rischio da loro percepito era chiaramente di recare seri danni, se non la morte, all'altro partecipante). Per maggiori approfondimenti, Wikipedia fornisce una breve descrizione dell'esperimento.

Chi pensa che tale potente meccanismo sia legato ai valori della società di cinquanta anni fa, sappia che lo studio di Milgram è stato recentemente replicato in Francia, dal regista Cristophe Nick e dal gruppo di ricerca guidato dallo psicologo Jean-Leon Beauvois, con una lieve modifica: l'esperimento è stato presentato agli ignari partecipanti come un reality quiz televisivo dal titolo “L'ultima frontiera” (“La Zone Xtrême”, su YouTube è disponibile la versione integrale in lingua originale).

I risultati di questo studio confermano quanto ottenuto da Milgram: sotto le incitazioni della presentatrice Tania Young la quasi totalità dei partecipanti (ben l'80%) è arrivata ad azionare fino all'ultimo interruttore ed infliggere una “letale” scossa di 460V.

Lungi da allarmismi, “L'ultima frontiera” non dimostra certo che la TV è in grado di piegare il nostro volere e trasformarci in assassini: anche nel contesto del quiz televisivo, il fattore chiave per determinare la cieca obbedienza dei concorrenti non è tanto la presenza delle telecamere, quanto i ripetuti inviti da parte della presentatrice del programma a proseguire nel gioco. In una sorta di “controprova” successiva, infatti, senza la sua influenza diretta la maggior parte delle persone si è rifiutata di andare avanti.

Viene così confermato che i meccanismi di obbedienza all'autorità descritti da Milgram possono tutt'oggi avere serie implicazioni sul pensiero e sul comportamento di tutti noi.

Un'ultima considerazione: sbaglia chi pensa che la presenza di queste “spinte sociali” ci sollevi dalla nostra responsabilità personale. Ciascuno di noi può infatti imparare a riconoscere e contrastare meccanismi come quello dell'obbedienza all'autorità quando se ne trova coinvolto, e cercare (non senza fatica) di mantenersi coerente con i propri valori morali.

Milgram rivive in TV

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